UN SOGNO AVVERATO: MITI D’INFANZIA

  • Giugno 7, 2011
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Novembre 1983, terza asilo. La Samantha, la mia morosetta di asilo (e elementari), ora lettrice del blog, mi chiede: “Ma tu lo stai guardando lo Zecchino d’Oro?”. Mi ghe digo: “Cosa xeo??”.

Poi, sceso dall’autobus guidato dal mitico Aldo, entro in casa e interrogo la mamma sulla questione. Lei mi guarda, come fa spesso ancora oggi, come per dire: “Ma dove vivi, non conosci lo Zecchino d’Oro??!!” (mi ghe digo: “no, go sinque ani…”). Mi introduce quindi al magico mondo del Mago Zurlì (però già Cino Tortorella ne aveva smesso i panni, anche se lui restava) e dei bambini del Piccolo Coro dell’Antoniano (che posto mitico, quante volte avrei voluto partire per Bologna per trovarlo!) che fanno le smorfie con le codine e le treccione (ma chi li pettina??!!) e hanno le mani dietro al culo e muovono la testa (se li guardi, capisci come la musica possa essere un vero eccitante, dato che paiono caricati a molla) e sono senza denti, e anno dopo anno Franco e io a giocare a ritrovare gli stessi bambini nel coro (la Sonia, el ciciòn…) e quando poi non li trovavi più voleva dire che erano cresciuti anche loro…

Da quasi tre decenni lo Zecchino, con le sue canzoni e soprattutto il Piccolo Coro, è stato una costante della mia vita, e che pianti quando Mariele Ventre, la mitica direttrice, se n’è andata strappata alla vita da un cancro nel ’97 (da allora il coro è intitolato a lei).
Ho cercato di seguirlo anche quando sono diventato grande (fatto che in realtà è di dubbia realizzazione e sempre si attende, tipo la venuta del Messia per gli ebrei), al liceo (“È meglio Mario / che certe cose le dimentica” – 5a superiore), e anche dal Canada ho fatto streaming sul sito della Rai. Ce n’è prova anche su questo blog (qui, canzone riproposta a Vicenza, vedi filmato n. 2, e qui).
Col tempo mi è sfumato il sogno di andare a cantare allo Zecchino, presto rimpiazzato dal palco dell’Ariston a Sanremo (fallito anche quello, ahimè…), ma ho cercato di non mancare mai l’appuntamento di Novembre con l’Antoniano, e via di cassette consumate e canzoni imparate a memoria (e alcune, toccasana, le ho ascoltate negli anni a distanza quando volevo sentirmi bene).
Poi è arrivato youtube e apriti cielo: potevo non solo rivedere l’interpretazione, ma anche riprovare le stesse emozioni di allora, e in pratica quando ho realizzato tutto ciò, è lì che ho deciso di licenziarmi…

Che emozione quindi quando ho scoperto che, in occasione del Festival Biblico, il mitico Piccolo Coro dell’Antoniano Mariele Ventre sarebbe stato a Vicenza al Parco Querini, sabato 28 maggio.
Ero davvero eccitato come se avessi visto George Clooney e mi sono improvvisato paparazzo quando ho avuto vicino i bambini (per poco non chiedevo autografi…), che potevo tranquillamente passare per Don Seppia… Gli altri adulti presenti erano tutti genitori (o suore con la visiera…)!
Persino a Gaia, la figlia di Alvise, non fregava niente della presenza del coro (quasi inorridivo quando mi ha detto che non guarda lo Zecchino d’Oro), preferendo giustamente fare capriole sul prato, data la splendida giornata.

***

Dopo lo spettacolo gli organizzatori hanno gonfiato la mongolfiera a cui erano attaccati i cartelloni disegnati durante il pomeriggio dai bambini nei gazebi (gazebo?) del parco.
Così, quando ho visto un palloncino volare in aria, è stata l’occasione per un classico, perfetto scatto grande/piccolo, degno del libro dei contrari.

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Beatooooooooooo! Meraviglia delle meraviglie

un gatto che fa bau e un cane che fa miao