SURPRISE, SURPRISE!/002

  • Febbraio 1, 2011







31 gennaio, giorni della mer(d)la (fa molto freddo anche qui)

TEMA: I REGALI CHE HO RICEVUTO

Francesco, testimone della mia passione natalizia per il whiskey (vedi foto proveniente da Vicenza di una conversazione su skype della sera della vigilia), mi ha regalato una bottiglia di bourbon (che, come la prima, dono di Natale dei padroni di casa, ho velocemente consumato, per tenermi, uhm, compagnia, durante le gelide notti canadesi). (By the way il bourbon altro non è che il whiskey prodotto negli Stati Uniti: grazie per sempre, wikipedia!).

Neanche a farlo apposta (del resto, la vita non è un film?) proprio il giorno del mio compleanno mi è arrivato, da parte del papà, il Filo (il giornalino della famiglia Dal Sasso, non di noi cinque, ma di quella allargata: una generazione a salire, e volendo due a scendere) di Natale (dove ho scritto anch’io).
L’altro giorno ho ripreso a fare la comparsa (lavoro su cui sto cercando da settimane di scrivere ma è talmente pieno di aneddoti che non so da dove cominciare: ho avuto un blocco creativo, per quello sono stato negligente nella scrittura in questo mese, e di questo, cari i miei 25 lettori, mi scuso). Sul set ci si annoia e io mi porto da leggere (difficilmente faccio amicizia). Ero circondato da altre comparse nella sacrestia di una chiesa in cui si girava la scena di un funerale, ma estraniato da tutto e da tutti, commuovendomi a leggere le poesie del papà dedicate al nonno Giovanni, o a vedere la foto in bianco e nero dei miei nel giorno del loro matrimonio.

La Vanna e Filippo mi hanno spedito una maglietta bellissima, con storica frase che ci portiamo dietro dai tempi del liceo, e immagine eterna dei Peanuts sempre in coordinato con gli ultimi post del blog. La busta, sempre portata da omino Ups (un po’ un Mario del mio personale Grande Fratello qui a Vancouver) conteneva anche due oggetti da me da sempre anelati: le due bacchette di Creamy (sort of: la n. 2 fatta… in lana!).
Non sarò comunque contento fino a che non avrò the ultimate gift: la chiavetta Usb fatta a forma di bacchetta n. 1!!!
Mi ero dimenticato di aggiungere, parlando dei Peanuts, che anche Gujo, quando son partito per New York, mi ha regalato un libro di Snoopy e Co. (con un titolo da tagliamoci le balle e giochiamoci a golf, ma pensato “per quando, al di là dell’Oceano, sentirai un po’ di nostalgia”).

Diego mi ha portato un biglietto (by the way, l’interno continua: …but I didn’t know your size) molto carino, scritto in un italiano maccheronico e per questo tenero, in cui mi offre una cena insieme.

Julia mi ha promesso, con un divertente foglio che prova a indovinare la copertina, di regalarmi il numero seguente di Entertainment Weekly, la mia rivista preferita, bibbia per me di tutto ciò che è pop culture (al che la Vanna ha commentato “La te ga regaeà un fojo de carta?? Mmm, dighe che mi i fasso el 13 febbraio…”).
Ora, la mia ossessione per E W è tale per cui ogni venerdì vado in missione nell’unico negozio in città dove arriva puntuale (sia mai che lo legga con un giorno in ritardo sulla data di uscita! Come i film: devo vederli il giorno stesso in cui arrivano in sala!).
Venerdì scorso, però, attimi di panico: ero proprio con Julia in giro per downtown e al Market Place il numero di questa settimana (tutto dedicato agli Oscar, vero, materia vitale!) non era ancora arrivato! Un incubo che si avverava!
Siccome quel giorno entrambi non avevamo nulla da fare, Julia ha avuto la brillante idea di andare all’aeroporto, che in mezz’ora si raggiunge facilmente con lo skytrain, per vedere se era colà arrivato dato che per esperienza so che in città o c’è al Market Place, o non c’è. Così abbiamo perso il pomeriggio a rincorrere questa mia ossessione, ma tra gli orsetti bruni a forma di portachiavi con la maglietta con la foglia d’acero, all’aeroporto non c’era traccia della copia nuova di Entertainment Weekly: c’era solo quella vecchia! Oltre alla beffa il danno! Per poco non sfasciavo tutto dalla rabbia e dalla delusione.

Alla sera Julia e io (evidentemente era la nostra giornata) siamo andati a vedere The Rocky Horror Picture Show.

***

All’inizio del mese anche Anna e Mario hanno compiuto gli anni.

Li abbiamo festeggiati una bella sera a casa di Marta, una dei loro figli.
Fuori nevicava, io bevevo whiskey, e mentre Anna gli teneva la mano, guardandolo in silenziosa ammirazione, regalandoci l’immagine di una bellissima coppia che fa invidia al mondo e che si dispiace per gli altri, Mario ci raccontava di come, durante i suoi vent’anni, ne avesse letteralmente fatte ajo: da pilota (rischiando la vita nei cieli sopra Vicenza per esercitarsi in vista di una missione al largo della costa est africana per andare alle isole nonsopiùcosa a vedere gli unici esemplari giganti al mondo di nonsopiùche, in un incidente che lo ha lasciato mesi in ospedale come Hemingway da giovane e da allora con una gamba malandata), a sommozzatore, fino a ideare uno dei primi villaggi vacanze in Sardegna.
Mi ha ricordato un giovane Gianni Agnelli che, prima di mettere la testa a posto e dedicarsi alla conduzione della Fiat sotto la guida dell’ingegner Valletta, ha vissuto anni rocamboleschi in Costa Azzurra (ed è stato, fra l’altro, vittima di un incidente d’auto che lo ha reso claudicante a vita).

Stavo per compiere 33 anni: alla mia età Mario, dopo tutto ciò, in un’epoca di possibilità infinitamente minori, aveva messo la testa a posto, incontrato la donna della sua vita, ci avrebbe fatto 3 figli, e anni dopo avrebbe sarato baracca e burattini e ricominciato tutto da capo qui (da scrivere le sue memorie, altro che un blog dal Canadà)…

Le mie avventure si limitano a girare tutta la città in preda alla bramosia di trovare l’ultimo numero del mio giornalino preferito (ripeto: 33), proprio come un bambino che non ha trovato il Corrierino in edicola, o piange perché è finita la Nutella.
Pensavo a tutto questo immalinconito dall’Ouzo e dal whiskey (o era burbon?) mentre tornavamo a casa sotto la neve con in testa il tenero ricordo di Anna e Mario che si tengono per mano.

Intanto, mentre scrivo, è lunedì sera e sono 4 giorni che son senza il mio giornalino.
Sto andando via di testa, come un drogato in astinenza!

***

In unrelated news: è stato pubblicato il mio primo articolo sul web.

Blog Comments

ora hai le bacchette della creamy, avverti casa li filippo e candida che se non torni sei a cena da toshio..

Posso dire che sono innamorato di Mario? lo dico!

Lo siamo anche io e Francesco, Gujo…