Buildings with a hundred floors
Swinging ‘round revolving doors
Maybe I don’t know where they’ll take me but
Gotta keep moving on, moving on
Fly away, breakaway
Kelly Clarkson, Breakaway
L’etichetta del buon viaggiatore vorrebbe che quando si è in un paese straniero si adottino, per quanto possibile, usi e costumi locali.
La famosa abituine, cioé, di NON andare in un ristorante italiano se si è dall’altra parte del mondo, perché lì “si mangia meglio” (ok, questo poco si adatta a New York dove la cucina è cosmopolita e dove di ristoranti italiani ce ne sono comunque tantissimi, e fanno parte dell’abitudine culinaria della città).
Da quando sono qui quindi, e fanno due settimane tonde stasera, vado in giro col mio inconfondibile zainetto rosso North Sails (marca, guardaunpo’te, strausata anche qui sugli zaini di studenti e non) camminando, facendomi interi isolati a piedi (hence, le vesciche dei primi giorni), che la visuale, va da sé, è più bella in superficie, fino a che non mi deciderò di chiedere a Michael la bicicletta.
Non potrei sentirmi un vero newyorkese, naturalmente, se non prendessi il taxi o la metropolitana, cosa, questa, che faccio spesso per i tratti ovviamente lunghi, e che comunque mi piace fare (guardo la gente, ma soprattutto consulto guida e cartina, o leggo il pattume di riviste più o meno di cultura pop – Soap Opera Digest, anyone? – da cui sono stato ahimé inevitabilmente ancora contagiato. (BETH LOGAN MUORE, ERIC TORNA CON STEPHANIE, HOPE E’ GRANDE E OSCENA e KATHY E’ SPOSATA CON BILL SPENCER JR., by the way…)(Spoiler alert… Ops, andava messo prima!):)
Al banco frigo del Deli 1 volta su 2 scelgo una birra locale di Brooklyn, molto buona peraltro (non posso tradire la Beck’s al 100%).
Vado a Central Park, passeggio, prendo il sole, e nei mille parchi che ci sono, mentre oggi ho visto i primi community gardens di cui ho letto nel libro “I giardini di Manhattan. Storie di guerrilla gardens”, che però non ho visitato bene, cosa che conto di fare nei prossimi giorni (sono principalmente nel Lower Easr Side).
Ancora non sono andato a concerti e film all’aperto, ma finora sono andato al cinema tre volte (Get him to the Greek, dopo 4 giorni che ero qui, ambientato tra l’altro a Londra – dov’ero appena stato – e New York – dov’ero appena arrivato – quindi con molti rimandi e deja vù immediati, Joan Rivers, a piece of work, lunedì, diciamo all’Odeon della situazione, e stasera Greenberg, con Ben Stiller).
Ho finito il dentifricio e mi sono comprato il Crest (per forza, direte voi, queo te trovi…), che a Vicenza viene venduto sotto la Basilica in una nota profumeria chic come oggetto ricercato, e che sa da medicinale.
La domenica (ok, 2, ma fanno 2 su 2 🙂 compro il New York Times, che costa 5 dollari (alla domenica, contro i 2 dei weekdays e del sabato), perché ha tipo 50 inserti (sto ancora leggendo quelli di domenica 5…) (ma lo stesso continuo a leggere D di Repubblica versione cartacea online sfogliando le pagine sul sito, dove lo mettono qualche giorno dopo che esce in edicola, e comunque si fa una fatica bestia a leggerlo su Internet…. VOGLIO L’IPAAAAAAAAAAAAD!!!).
…and so on…
‘giorno per voi, io vado a letto.
Blog Comments
gujo
Giugno 17, 2010 at 1:41 pm
Stavolta non avevo un cazzo da commentare, ma ho deciso che devo comunque scrivere qualcosa ogni volta.
Ordunque, un grande classico che non tramonta mai: smarties, skittles, m&m's, bounty, twix (fu raider), duplo, biancorì, ciocorì (morti?), galak, galak pop-ri (spin-off di scarso successo), galatine, mars, lion (pì visto, pì sentìo), kit-kat, kinder cereali, kinder bueno, orocioc.
marina
Giugno 18, 2010 at 3:26 pm
…eccola eccola…sono tornata…:-)…e caspita mi sono persa un sacco di shorts stories…in effetti corrispondenti a una settimana di vita a NY…ma ora mi ri-connetto…con una certezza: le donne (ma a noi non interessa) e gli uomini isreliani sono veramenti belli!!!
…in realtà questa è solo una delle "suggestioni" che mi sono rimaste addosso…diciamo quella più superficiale…
…i posti che visitiamo non hanno bisogno di essere consumati in fretta…hanno bisogno di tempo…take your time in NY…
have a nice day
il Dalsa
Giugno 18, 2010 at 4:37 pm
Mari… parliamo degli israeliani?? Ne parliamo?? No, non ne parliamo 🙂 Bentornata. Gujo che ridere, qui ci sono altri mille snack da aggiungere, ti sei dimenticato sneackers, e a me galak pop-ri piaceva un sacco!
Lucy
Luglio 28, 2010 at 2:22 pm
sneackers…ethan hawke in reality bites…
Lucy
Luglio 28, 2010 at 2:23 pm
x gujo…scusa ma quanto bello è scrivere i commenti..per vedere quale parola tipo codice fiscale basco devi trascrivere?!!!