HAPPY NEW YEAR!

  • Gennaio 2, 2011

Felice anno nuovo a tutti quanti!

Il 30 dicembre Bosse e Julia, la sua ragazza, son venuti a stare con noi.

In pratica ora è tutta una gara di cucina italo-tedesca, che manco La prova del cuoco. Io continuo imperterrito, muso duro bareta fraca’, nella mia pratica di lavaggio piatti e nettacessi (ho anche la nuova versione piegamajéte, giù in centro, ma ne parlerò più avanti).

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A San Silvestro ho lavorato al Centro, sono stato un po’ obbligato, ma la paga era una volta e mezza e quindi non male.

A mezzanotte i ragazzi Zerododici Benetton ed io abbiamo brindato con tipo due dita di spumante: Naz, la capa persiana, aveva promesso che potevamo bere dopo mezzanotte…
Quindi, quando in versione Pacman, ripulendo, più tardi, ho trovato su un tavolo una bottiglia di spumante aperta e intonsa, ho chiesto a Thenna, uno dei supervisor (etnia ancora indecifrata) se potevamo berla (lo aveva detto Naz, che potevamo bere…): mi ha guardato come se fossi “Ciao, sono Carlo, e sono 90 giorni che non bevo – (e tutti in coro:) CIAO, CARLOOO!!!!”, e mi ha risposto, gelido: “Vi – digo, a chi?? – faccio sapere dopo…”.
Mai più saputo nulla!
(Nota bene: se sembra che questo post non abbia il benché minimo filo logico è perché sto pasteggiando a pasta e whiskey – che ci ha regalato Sue, la padrona di casa, per Natale, quindi una settimana fa, e che mi son scolato da solo – bottiglia praticamente finita – perché a Francesco non piace… – quindi, forse, Thenna aveva ragione a guardarmi così…!).

In sala c’erano i palloncini appesi al soffitto che dovevano scendere allo scoccare della mezzanotte, perciò durante il brindisi in cucina io non pensavo ad altro che allo spettacolo di caduta palloncini che mi stavo perdendo…

Quando è stato il momento di rientrare nel salone, il gioco di Pacman si è fatto più elettrizzante perché adesso dovevi schincare i palloncini per terra senza farli scoppiare, evitando anche i bambini (tu col vassoio in mano pieno di bicchieri) che ci giocavano.

Tutto questo, ovvio, finché le parole di Toto mi ricordavano che Pertini era stato partigiano…

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Durante la pausa, la mezz’ora in cui mangi come un’oca destinata a diventare paté, ho letto sul cellulare un messaggio di Dru dall’Italia che, oltre a farmi gli auguri, diceva: qui fanno il trenino, vedrai che tra poco arriva anche lì…
Era di qualche ora prima.
Ho ripreso servizio e, come per magia, ho visto davvero un trenino formarsi anche in sala, qui, a Vancouver! Dru aveva ragione!

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Quando ho finito erano ormai quasi le 3, il servizio di skytrain era già terminato e così me la son fatta a piedi fino a casa, visto che ora abitiamo vicini al Centro.
Non ho sentito freddo o la fatica di camminare dopo tante ore in piedi, perché ho cominciato il mio nuovo anno chiamando la mia Vanna, con cui sono stato al telefono tutto il tempo della camminata, fin dentro a casa.

Auguri!






Blog Comments

auguri!ma in Canada si fanno i trenini?..brigittebardòbardòò

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