DOES SHE KNOW?

  • Giugno 4, 2012

Da giorni la febbre in tutto il Regno Unito era alle stelle, si respirava dappertutto un senso di unità nazionale come mai prima d’ora, a sentire i giornali (da noi forse solo coi mondiali vinti): Elisabetta II, o Betty per gli amici (io), è sul trono da 60 anni, evento che in mille anni di monarchia inglese si è ripetuto solo un’altra volta (con la Regina Vittoria).
Il giubileo di diamante è entrato nel vivo delle celebrazioni questo weekend, e per l’occasione gli inglesi festeggiano per 4 giorni, fino a martedì (però è confuso: sono 60 anni che è morto il padre, Giorgio VI, il 6 febbraio del ’52, e che lei è diventata automaticamente regina, ma l’incoronazione è avvenuta il 2 giugno dell’anno successivo, il ’53, 59 anni fa…).
La rara occasione ha fatto sì che la Union Jack, la bandiera del Regno Unito, trionfasse ovunque, e quando dico ovunque non intendo solo in ogni pub o scuola (sul muro di una di Stoke Newington hanno summato, come da foto, i due eventi maggiori del 2012, l’altro essendo naturalmente le prossime Olimpiadi, al cui inizio mancano poche settimane), ma anche sulle confezioni speciali create appositamente per l’occasione (e quando ricapita?) dai cracker più diffusi alla mitica Marmite, un estratto di lievito spalmabile che è amato come da noi la Nutella, (anch’esso, come la regina, un’istituzione nazionale), per finire con le ciglia finte!

La popolarità della famiglia reale è alle stelle.
L’evento clou di questa 4 giorni, oltre a feste alle 4 coi canestrelli, ricevimenti, sfilate, cortei e concerti a Buckingham Palace inaccessibili al 99,9% del mondo, è stata la regata di mille imbarcazioni storiche avvenuta oggi pomeriggio sul Tamigi, un altro avvenitmento raramente accaduto prima.

Io mi sono offerto di lavorare, oggi, dato che inglese non sono e che la cosa non mi tocca da vicino (ma la Betty ha compiuto il miracolo di farmi scrivere sul blog due giorni di fila!): il Fat Cat ha aderito all’iniziativa, comune a moltissimi quartieri londinesi, della festa di quartiere, che ha chiuso la strada al traffico, rovinata, ma solo un po’, dal brutto tempo dopo il sole splendente dei giorni precedenti.
Il déjà vu, va da sè, imperava: sapeva tanto da sagra paesana italiana, una di quelle che trovi d’estate ad ogni costone di monte girato l’angolo (tipo: sagra millenaria della porchetta stagionata coi finferli di Vattelapesca etc.). A renderle tutte uguali, un unico comun denomiantore: odore de mas’cio, vacca e sioe’a cuxinà. Anche noi non ci siamo tirati indietro, vendendo per l’occasione all’esterno del locale hot dog e hamburger.
Passata la ressa del pranzo, quando ho capito che o la andava o la spaccava, mi sono dileguato per provare a raggiungere in tempo il Tamigi e vedere la regina (e quando mi ricapita?).

Così mi sono capicollato verso il fiume, in autobus, che mi ha mollato a un certo punto, dato che era tutto chiuso per il traffico. Poi me la son fatta un po’ a piedi, sapevo che avevo pochi minuti per raggiungere la riva: all’altezza verso cui mi stavo dirigendo la barca reale sarebbe passata di lì a minuti (la scaletta esatta dell’evento era su tutti i giornali da giorni). Più mi avvicinavo, più pioveva (altro che Don’t Rain on My Parade), più capivo che, oltre agli argini, il muro era soprattutto umano: impossibile vedere qualcosa, impossibile raggiungere il fiume. La polizia aveva transennato le persone che già (immagino da ore) avevano un posto in prima fila (naturalmente io mi chiedevo: e per pisciare?? Tutti bottigliette come ai concerti?? davanti a sua Maestade?? E lei che passa e fa decapitare la testa a tutti??).

E allora? Allora è stato emozionante lo stesso, sapere che eravamo tutti lì per la stessa ragione, testimoniare la storia, anche se non si vedeva un fico secco (l’unica visuale è nella foto con le fronde di albero, ma, vero, per chiunque potrei essere io…), tutti a guardare la non visione, ma a sapere che al di là dei palazzi, come facevano capire le salve di cannone che si udivano e gli elicotteri sopra la testa, stava passando Lei.
Tutti felici, emozionati, bagnati. Tutti per Lei.

E allora non ho potuto fare a meno di chiedermi: lo sa, Lei? Che c’è un un altro milione, forse, oltre al milione di abbonati RAI in prima fila, che aspetta solo di vederLa e che sarà contenta lo stesso anche se non ci riuscirà? Lo sa che abbiamo fatto questo sforzo, che ho saltato il pranzo, che ci stiamo bagnando?
Lo sai, Betty, che siamo qui per te, anche se non ci vedi?

Poi alla fine l’ho vista, anche se di cartone. È andata bene lo stesso, ha fatto la mia giornata.

P.S.: Per cronache più serie e gossip sulla Betty vestita tutta di bianco, Camilla con cappellaccio in abito tortora e Kate che ruba ancora una volta la scena con gonna rossa al ginocchio e sorriso Durbans, vedasi, tra gli altri mille:

http://www.repubblica.it/esteri/2012/06/03/news/regata_tamigi_elisabetta-36472467/?ref=HRER2-1

http://www.repubblica.it/esteri/2012/06/03/foto/tamigi_la_regata_del_giubileo-36473615/1/

http://www.repubblica.it/esteri/2012/06/03/foto/abiti_cappelli_ombrelli_la_union_jack_va_di_moda-36463922/1/?ref=NRCT-36472467-3

Blog Comments

cit> Io mi sono offerto di lavorare, oggi, dato che inglese non sono e che la cosa non mi tocca da vicino .
come puoi dire una cosa simile? la tua permanenza nella City fa in modo che anche tu sia parte di essa

w la regina!